Ricordo lo stupore  sulla faccia delle persone a cui avevo comunicato che avrei interrotto un  percorso di studi arrivato allo sfinimento per la Logopedia. Logo cosa? Lo-go-pe-dia. Eppure parliamo di 5 anni fa.
Cosa è la Logopedia per me? Per me Logopedia vuol dire rinascita, vuol dire avere trovato la mia strada, vuol dire alzarmi e avere voglia di fare il mio lavoro, vuol dire arrivare a sera e lasciare con difficoltà la giornata fuori dalla porta , perché il mio lavoro , i miei pazienti , i piccolissimi passi avanti , lo sguardo di gratitudine dei pazienti , la preoccupazione se starai facendo nel modo giusto ti rimangono dentro. 
La logopedia è la gioia di poter permettere a qualcuno di tornare a comunicare,  è l’esultanza quando quel suono cosi tanto difficile finalmente esce.
La Logopedia, e non solo,  ha dato ad un nonno la gioia di poter risentire la voce dei suoi nipoti.
Non saprei rispondere perché ho scelto questo lavoro perché è lui che ha scelto me. In un momento particolare della mia vita quando dal punto di vista professionale non vedevo un futuro ho avuto per la prima volta il contatto con una logopedista e non appena entrata nel suo studio mi sono rivista bambina che sognavo uno studio tutto mio con tante penne pennarelli,tanti disegni che coloravano una parte e qualcuno di fronte a me da aiutare; mi sono ritrovata poi a non saper comunicare con un bimbo che sembrava parlare una lingua diversa dalla mia, una lingua non fatta di parole ma di uno sguardo che andava oltre a tutto, oltre a me , oltre le pareti , oltre gli oggetti , oltre la voce , oltre i suoni e solo sdraiandomi accanto a lui e seguendo il suo sguardo verso l’infinito abbiamo iniziato a comunicare….e allora li, in quel momento, in quello sguardo  ho visto il mio futuro. 
Certo, lo ammetto questa è una visione molto idilliaca del mio lavoro; non vi nascondo che i momenti di sconforto ci sono, momenti in cui non so se la strada che ho intrapreso porterà agli obiettivi prefissati, momenti in cui non so se merito la  fiducia che ripongono nei miei confronti ma credetemi, quello sguardo di gioia che arriva da un paziente, sia esso un piccolino, un adulto o un anziano ripaga di tutto e mi fa dire..si , lo rifarei altre centomila volte