La Restrizione calorica cognitiva

Quando si sente parlare di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) spesso si è convinti che la persona sia anoressica o fortemente obesa.

Non è cosi.

Infatti molte persone che soffrono di DCA non sono né troppo magre, né obese ma hanno un problema perché vivono l’esperienza del cibo con ansia, sensi di colpa e con una forte tendenza al controllo: quando si presentano queste condizioni si parla di restrizione calorica cognitiva

In sostanza, la persona si rapporta al cibo con il pensiero costante che dovrebbe mangiare meno: in alcuni casi questo tipo di pensiero porta a una restrizione dietetica calorica vera e propria, in altri all’insorgenza dei fenomeni di abbuffata, in altri casi ancora a frustrazione perchè non si riesce a comportarsi come le nostre convinzioni ci suggerirebbero.

Uno dei principali problemi da affrrontare con i DCA è far capire al/alla paziente che non è sbagliata/o, è sbagliato lo stare a dieta in quel modo.

Purtroppo è  molto difficile far passare questo messaggio per vari motivi:

  1. Lo stare a dieta è vissuto come un modo per misurare la propria forza di volontà

2. In coloro che si abbuffano la dieta è considerata la soluzione e non l’origine del problema

3. Per chi è in sovrappeso è convenzionalmente considerato appropriato e sano che segua una dieta, ma se diventa una spirale ossessiva non è controproducente

Il problema della restrizione calorica cognitiva è che impone molte regole, inflessibili e impegnative, quasi impossibili da seguire: la persona è convinta che seguendo queste norme riuscirà a stare meglio con il suo fisico, ma il piu delle volte si sentirà frustrata dal non riuscire.

Il problema sono le regole, non il fatto di riuscire a seguirle o meno

Ma quali sono queste regole alimentari?

Evitamento del cibo: il credere che mangiare certi cibi porterà a ingrassare e prendere peso o a un abbuffata, quando in realtà è esattamente vero il contrario.

Alimentazione posticipata: quindi il ritardare piu possibile il momento del pasto

Non mangiare di fronte agli altri perché si ritiene di poter essere giudicati. Questo è molto comune tra le persone in con DCA che proiettano sull' altro una loro paura di giudizio

Se ci pensiamo anche una dieta sana è fatta di regole ma a differenza delle regole DCA sono flessibili,sostenibili e accompagnate da uno spirito di accettazione e amore verso sé stessi: questi sono gli unici veri ingredienti per fare pace con il cibo

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